Raccontare chi è sr Ermenegilda non è facile, soprattutto quando esistono legami familiari, ma se guardiamo la sua vita a partire dalla fine, anzi “dal fine”, ci si accorge che c’è una luce particolare capace di illuminare tutti i suoi passi e portarli fino al Cielo.
Sr Ermenegilda Zovi, per noi familiari la zia Egidia, è nata a Villa Estense (PD) da Pietro e Maria Dal Santo, il 24 novembre 1928, quarta di sette tra fratelli e sorelle, e siccome è una persona abituata a far le cose con una certa precisione, ha aspettato a compiere il suo 94mo compleanno prima di partire per la sua residenza definitiva “nei cieli in Cristo” (Ef 1,3).
Il 26 novembre 1948, sì proprio 74 anni fa, ha iniziato il suo cammino formativo come postulante tra le Religiose del Santo Volto, dove era stata accolta dalla Beata Mastena e so che l’aveva accompagnata sua sorella Maria, che mi ha raccontato cose davvero simpatiche riguardo a quei giorni.
Dopo la Prima Professione religiosa, celebrata l’8 ottobre 1950, a cui sono seguiti i Voti perpetui il 21 novembre 1955, sr Ermenegilda ha avuto la possibilità di seguire gli studi infermieristici e anche quelli magistrali, fino a diventare maestra di scuola materna.
Nel suo donarsi al Signore, che ha cercato, amato e servito in ogni persona che incontrava, ha compiuto una sorta di pellegrinaggio spirituale che l’ha portata da San Fior a Roma e poi a Napoli, Barbisano, Cogollo del Cengio, S. Maria di Non, Sant’Erasmo, Polpet, Chioggia, Milano, Vittorio Veneto per poi rientrare a Casa Madre da cui era partita.
Così come ha imparato in famiglia, sr Ermenegilda ha messo a frutto i vari talenti che ha
ricevuto dal Signore. E lo ha sempre fatto con disponibilità, apertura e attenzione in mezzo ai bambini e alle loro famiglie, in parrocchia, tra le persone giovani, senza mai dimenticare i sofferenti e chiunque avesse bisogno di conforto o anche solo di un sorriso.
Sicuramente non è sempre stato facile per lei, soprattutto nei vari cambiamenti che hanno segnato la sua vita, ma il Volto del Suo Signore e la presenza della Madre Sua l’hanno aiutata a dire i “sì” anche più difficili.
Gli ultimi anni, segnati da un progressivo decadimento fisico, hanno lasciato sempre più intravedere la sua vera forza: la preghiera che, attraverso le mani di Maria, l’ha unita sempre più a Gesù. Infatti una delle cose più difficili da fare era… togliere dalle sue mani l’amato rosario!
Ha pregato per tutti, con semplicità e costanza, di giorno e di notte, sempre pronta al sorriso e ad una parola di ringraziamento per chiunque. E poi, per rallegrarle il cuore, bastava raccontarle qualcosa dei suoi cari, dei suoi nipoti e pronipoti, per i quali ha sempre chiesto l’aiuto e la benedizione celeste.
Grazie per la tua testimonianza, per la tua vita donata al Santo Volto e agli altri con semplicità e grande spirito di sacrificio sempre illuminato dal sorriso.
Continua a pregare per noi, così che insieme possiamo percorrere con Maria “la via che porta al ciel”.
Sr. Daniela Martinello