Novena di Natale
Nel nome del Padre...
Canto delle profezie
Rit. Venite adoriamo il Re Signore * che sta per venire. (Regem venturum Dominum, venite Adoremus!)
Godi figlia di Sion esulta figlia di Gerusalemme, ecco il Signore verrà ed in quel giorno vi sarà gran luce i monti stilleranno dolcezza e dai colli scorrerà latte e miele perché verrà un gran profeta ed Egli rinnoverà Gerusalemme.
Rit. Venite adoriamo il Re Signore * che sta per venire. (Regem venturum Dominum, venite Adoremus!)
Ecco dalla casa di Davide verrà il Dio-Uomo a sedersi sul trono vedrete e godrà il vostro cuore.
Rit. Venite adoriamo il Re Signore * che sta per venire. (Regem venturum Dominum, venite Adoremus!)
Ecco verrà il Signore, il nostro Protettore il Santo d'Israele portando sul capo la corona regale e dominerà da un mare all'altro e dal fiume ai confini estremi della terra.
Rit. Venite adoriamo il Re Signore * che sta per venire. (Regem venturum Dominum, venite Adoremus!)
Ecco apparirà il Signore e non mancherà di parola se indugerà attendilo, perché verrà e non potrà tardare.
Rit. Venite adoriamo il Re Signore * che sta per venire. (Regem venturum Dominum, venite Adoremus!)
Il Signore discenderà come pioggia sul vello in quei giorni spunterà la giustizia e l'abbondanza della pace tutti i re della terra lo adoreranno e i popoli lo serviranno.
Rit. Venite adoriamo il Re Signore * che sta per venire. (Regem venturum Dominum, venite Adoremus!)
Nascerà per noi un bimbo e sarà chiamato Dio forte egli siederà sul trono di Davide suo padre e sarà un dominatore e avrà sulle spalle la potestà regale.
Rit. Venite adoriamo il Re Signore * che sta per venire. (Regem venturum Dominum, venite Adoremus!)
Betlemme città del sommo Dio da te nascerà il dominatore d'Israele la sua nascita risale al principio dei giorni dell'eternità e sarà glorificato in mezzo a tutta la terra e quando Egli sarà venuto vi sarà pace sulla nostra terra.
Rit. Venite adoriamo il Re Signore * che sta per venire. (Regem venturum Dominum, venite Adoremus!)
Salmo 44
1° coro: Liete parole mi sgorgano dal cuore:
io proclamo al re il mio poema,
la mia lingua è come stilo di scriba veloce.
Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo,
sulle tue labbra è diffusa la grazia,
perciò Dio ti ha benedetto per sempre.
O prode, cingiti al fianco la spada,
tua gloria e tuo vanto,
e avanza trionfante.
Cavalca per la causa della verità,
della mitezza e della giustizia.
La tua destra ti mostri prodigi.
Le tue frecce sono acute -
sotto di te cadono i popoli -,
colpiscono al cuore i nemici del re.
Insieme: Il tuo trono, o Dio, dura per sempre;
scettro di rettitudine è il tuo scettro regale.
Ami la giustizia e la malvagità detesti:
Dio, il tuo Dio, ti ha consacrato
con olio di letizia, a preferenza dei tuoi compagni.
2° coro: Di mirra, àloe e cassia
profumano tutte le tue vesti;
da palazzi d'avorio ti rallegri
il suono di strumenti a corda.
Figlie di re fra le tue predilette;
alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir.
Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio.
Gli abitanti di Tiro portano doni,
i più ricchi del popolo cercano il tuo favore.
Entra la figlia del re: è tutta splendore,
tessuto d'oro è il suo vestito.
È condotta al re in broccati preziosi;
dietro a lei le vergini, sue compagne,
a te sono presentate;
condotte in gioia ed esultanza,
sono presentate nel palazzo del re.
Insieme: Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli;
li farai prìncipi di tutta la terra.
Il tuo nome voglio far ricordare per tutte le generazioni;
così i popoli ti loderanno in eterno, per sempre.
Orazione sul salmo
Guida: O Cristo, stella radiosa del mattino, incarnazione dell'infinito amore, salvezza sempre invocata e sempre attesa, tutta la Chiesa ora ti grida come la sposa pronta per le nozze:
Tutti: Vieni, Signore Gesù, unica speranza del mondo, tu che regni con il Padre e lo Spirito Santo, in eterno e per sempre.
Ascenzione della lampada
(Una persona accende la lampada del giorno)
Antifona in Canto:
O Luce radiosa che splendi nelle tenebre,
o fuoco che ardi in ogni cuore,
illumina la tua santa Chiesa.
Sapienza eterna che guidi nel mistero,
memoria santa di salvezza,
splendore che illumini le menti.
Consiglio purissimo,
rischiara i cuori
e guida coloro che confidano in te.
Fortezza potente che reggi l’universo,
coraggio e sostegno nel cammino,
vittoria sicura nella prova.
Divino Intelletto,
raggio puro di grazia
che sveli il volto del Signore.
O Scienza infinita, o Spirito di Dio
che tutto abbracci e tutto penetri
donando alle menti la tua luce.
Preghiera dolcissima,
respiro di grazia,
pietà che riscaldi i nostri cuori.
Timore di Dio che susciti nei cuori
l’amore dei figli verso il Padre,
tu rendici eredi del tuo regno.
Alleluia, alleluia.
Guida: Fratelli, siate pazienti e rinfrancate i vostri cuori.
Tutti: La venuta del Signore è vicina.
Lettura dal Cantico dei cantici (3, 1-4)
Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato
l'amore dell'anima mia;
l'ho cercato, ma non l'ho trovato.
Mi alzerò e farò il giro della città
per le strade e per le piazze;
voglio cercare l'amore dell'anima mia.
L'ho cercato, ma non l'ho trovato.
Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città:
"Avete visto l'amore dell'anima mia?".
Da poco le avevo oltrepassate,
quando trovai l'amore dell'anima mia.
Lo strinsi forte e non lo lascerò,
finché non l'abbia condotto nella casa di mia madre,
nella stanza di colei che mi ha concepito.
Orazione: O Cristo, stella radiosa del mattino, incarnazione dell'infinito amore, salvezza sempre invocata e sempre attesa, tutta la chiesa ora ti grida come la sposa pronta per le nozze:
Tutti: Vieni, Signore Gesù, unica speranza del mondo, tu che regni con il Padre e lo Spirito Santo, in eterno e per sempre. Amen.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Proclamazione del Vangelo
Dal Vangelo secondo Luca
Al tempo di Erode, re della Giudea, vi era un sacerdote di nome Zaccarìa, della classe di Abìa, che aveva in moglie una discendente di Aronne, di nome Elisabetta. Ambedue erano giusti davanti a Dio e osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore. Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Avvenne che, mentre Zaccarìa svolgeva le sue funzioni sacerdotali davanti al Signore durante il turno della sua classe, gli toccò in sorte, secondo l’usanza del servizio sacerdotale, di entrare nel tempio del Signore per fare l’offerta dell’incenso.
Fuori, tutta l’assemblea del popolo stava pregando nell’ora dell’incenso. Apparve a lui un angelo del Signore, ritto alla destra dell’altare dell’incenso. Quando lo vide, Zaccarìa si turbò e fu preso da timore. Ma l’angelo gli disse: «Non temere, Zaccarìa, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, e tu lo chiamerai Giovanni. Avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno della sua nascita, perché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d’Israele al Signore loro Dio. Egli camminerà innanzi a lui con lo spirito e la potenza di Elìa, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
Zaccarìa disse all’angelo: «Come potrò mai conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanti negli anni». L’angelo gli rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio. Ed ecco, tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, che si compiranno a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccarìa, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio. Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa. Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna fra gli uomini».
Parola del Signore.
Canto sulla Parola ascoltata
(si può eseguire un canto che aiuti l'assemblea ad interiorizzare la Parola ascoltata)
Silenzio
Antifona "O"
O Radice di Iesse,
che t’innalzi come segno per i popoli:
vieni a liberarci, non tardare.
Cantico del Benedictus
Benedetto il Signore Dio di Israele,
perchè ha visitato e redento il suo popolo
e ha suscitato per noi una salvezza potente*
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva promesso*
per bocca dei suoi santi profeti di un tempo:
salvezza dai nostri nemici*
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri*
e si è ricordato della sua Santa Alleanza,
del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,*
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia*
al suo cospetto per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo*
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza*
nella remissione dei suoi peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,*
per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge,
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte,*
e dirigere i nostri passi sulla via della pace.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.
Orazione
O Dio, che hai rivelato al mondo
con il parto della Vergine lo splendore della tua gloria,
concedi al tuo popolo di venerare con fede viva
e di celebrare con sincero amore
il grande mistero dell’incarnazione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Benedizione e canto finale