6° giorno: Fortezza inespugnabile

Canto d'inizio

Saluto

Polisalmo

Antifona: tutta bella sei Maria in te nessuna macchia.
La tua vita santa è gloria della Chiesa.

Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte, 
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli. (Salmo 147)

Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio, 
la più santa delle dimore dell’Altissimo.
Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare.
Dio la soccorre allo spuntare dell’alba. (Salmo 45)

Sui monti santi egli l’ha fondata; 
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe. 
Di te si dicono cose gloriose, città di Dio! (Salmo 86)

Gloria al Padre…

Introduzione alla Parola

La mediocrità che così spesso pesa sulla vita di tutti, e peggio viene spesso accettata come insuperabile, come segno del limite umano, non può essere accettata da chi crede nel Dio fatto uomo e presente nella vita di tutti. Così, la fede richiede lo spirito di fortezza, e quei “doni dello Spirito Santo” garanzia di una capacità e di una tenacia che non nascono dall’uomo e di cui l’uomo ha un bisogno immenso. È qui che la figura di Maria diventa quasi una “dimostrazione” della forza che viene data a chi la chiede, e la possibilità di una coerenza totale, di una fedeltà senza cedimenti. Maria è la “fortezza inespugnabile”, è la cittadella dello Spirito, è la donna forte che l’amore di Dio ha trovato la propria grandezza, la propria libertà, la possibilità di non restare vittima di quegli ingranaggi che così spesso dominano le nostre scelte.

Lettura biblica

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini (6,10-20)

Per il resto, rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l'armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Prendete dunque l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio. In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi. E pregate anche per me, affinché, quando apro la bocca, mi sia data la parola, per far conoscere con franchezza il mistero del Vangelo, per il quale sono ambasciatore in catene, e affinché io possa annunciarlo con quel coraggio con il quale devo parlare.

Lettura patristica

Da “Il Pastore” di Erma

Il Pastore mi disse: « Allontana da te ogni desiderio cattivo, vestiti di desideri buoni e santi.

Solo protetto da essi aborrirai le voglie perverse, e le frenerai a tuo talento.

La concupiscenza cattiva, infatti, è una fiera selvaggia che difficilmente si lascia domare: è terribile e nella sua ferocia sbrana gli uomini.

Soprattutto se è un servo di Dio colui che, imprudente, si imbatte in essa, egli viene sbranato orrendamente.

Tuttavia essa divora solo coloro che non sono protetti da buoni desideri, ma sono irretiti dalle brame mondane: costoro vengono messi a morte ».

Io gli chiesi: « Signore, quali sono le opere della concupiscenza che arrecano la morte agli uomini?

Fammele conoscere, che io le possa evitare ».

«Ascolta dunque per mezzo di quali opere la concupiscenza cattiva uccide i servi di Dio.

Anzitutto il desiderio della donna o del marito altrui, poi la brama di lusso e di ricchezza; la voglia di cibi e bevande abbondanti e superflue o di altre sciocche mollezze: ogni mollezza è sciocca e inutile per i servi di Dio.

Questi desideri, dunque, sono funesti e recano morte ai servi di Dio, anzi, il desiderio cattivo è figlio del diavolo.

É necessario perciò che vi teniate lontani da questi desideri, per poter così vivere in Dio.

Ma chi si lascia dominare da essi e non resiste, alla fine morrà perché, come ho detto, essi sono mortiferi.

Perciò rivestiti col desiderio della santità, armati del timore di Dio e impugnali.

Nel desiderio santo vi è il timore di Dio; e la concupiscenza, vedendoti armato di tale timore e pronto alla lotta, fuggirà lontano da te e non si farà più vedere per timore delle tue armi.

Tu dunque, coronato come vincitore sulla mala concupiscenza, presentati innanzi al desiderio buono, rimetti a lui la tua vittoria e servigli come esso vorrà.

Se servirai al desiderio retto e ti sottometterai ad esso, potrai dominare il desiderio perverso e sottometterlo a tuo talento».

Orazione conclusiva
O Dio, Padre del Cristo nostro salvatore, 
che in Maria, vergine santa e premurosa madre,
ci hai dato l’immagine della Chiesa,
per la preghiera fiduciosa che abbiamo a lei rivolta
manda il tuo Spirito in aiuto alla nostra debolezza,
perché perseverando nella fede cresciamo nell’amore,
e camminiamo insieme
fino alla mèta della beata speranza.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

Benedizione e Canto finale


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