Il 2 giugno, giorno in cui il Signore ha chiamato a sé Sr. M. Bertilla Venerando, l’antifona d’ingresso della Celebrazione Eucaristica diceva: “Il Signore è il mio sostegno, mi ha liberato e mi ha portato al largo, è stato Lui la mia salvezza, perché mi vuole bene” (Salmo 17(18), 19 - 20). Questa è la certezza che ha sostenuto e consolato Sr. Bertilla in tutta la sua lunga e complessa vita.
Maria (nome di battesimo) Venerando è nata a Venezia il 4 dicembre 1925 da Pietro e Teresa Gregolin. Nella festa di Maria Ausiliatrice, Il 24 maggio 1942 a soli 17 anni di età, la giovane Maria ha bussato alla porta delle Religiose del Santo Volto dove è stata accolta con gioia dalla Beata Fondatrice. Entrata in noviziato il 6 settembre 1942 prendendo il nome di Sr. Maria Bertilla, ha emesso la Prima Professione Religiosa il 22 gennaio 1945. Dal 1945 al 1949 è stata a Roma dove ha frequentato un corso e preso il diploma di maestra elementare, ha passato un breve tempo a Cogollo e a Milano, per poi tronare a San Fior dove ha emesso la Professione Perpetua l’8 ottobre 1950 nelle mani della Beata Maria Pia. Dopo questo evento è stata inviata nella comunità di Chioggia come educatrice dei bambini del doposcuola e delle giovani dell’Azione cattolica. Nel 1958 è tornata a San Fior come Consigliera e Segretaria generale e lì è rimasta fino al 1970, poi di nuovo a Chioggia e poi a Roma. Nella sua permanenza a Roma Sr. Bertilla dopo aver ultimato un corso universitario di Scienze religiose e di Sindonologia, per molti anni ha lavorato nel Dicastero per la Vita Consacrata collaborando nella revisione degli aggiornamenti delle Costituzioni delle famiglie religiose. Con la sua preparazione teologica ha contribuito molto nell’elaborazione della nostra Regola di Vita rinnovata. Nel 1991 è tornata a San per curare gli scritti della Fondatrice in vista della sua beatificazione e qui è rimasta fino alla vigilia del Corpus Domini, quando il Signore l’ha chiamata perché possa nutrirsi in eterno del suo Pane di vita.
Contemplando Sr. Bertilla nel sonno della morte la vedo realizzata e felice perché ha finalmente incontrato quella bellezza e perfezione che ha inseguito per tutta la vita. Attratta dalla bellezza e perfezione di Dio, di Maria Santissima e della Beata Maria Pia, ha sempre desiderato la perfezione diventando esigente con se stessa e con gli altri, allo scopo di raggiungerla. Per lei era bello solo ciò che era perfetto e si è consumata nella fatica ardua di costruire la perfezione. La sua è stata un’impresa molto difficile e sofferta perché ogni essere umano ha le sue crepe, dove però entra la luce del Divino per redimerlo. Cosi la luce del Divino è entrata nella lunga infermità di Sr. Bertilla che silenziosamente ha percorso la strada dell’incontro con la “Bellezza sempre antica e sempre nuova”, lo Sposo che le è venuto incontro perché le “vuole bene”.
Grazie Sr. Bertilla per averci riuniti oggi attorno all’altare del Signore per celebrare il Suo amore eterno che ti ha fatta sua sposa per sempre. Aiutaci a camminare sulle strade del Regno con “mitezza, buon umore e audacia”. (Madre Annalisa Galli)